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Mentre fuori ricompaiono cari amici,

dentro mi soffermo s’una riflessione:

 

I caso (citando B).

Il numero delle anime è finito o infinito?

 

II caso (citando B).

Cos’è la caduta?

Se è l’unità divenuta dualità,

allora è Dio che è caduto.

In altri termini, la creazione

non potrebbe essere la caduta di Dio?

 

Dunque quegli eccessi intimi di tenebra

In cui confessiamo al nostro orecchio

D’essere Dio, e subito rei con vergogna

Abbassiamo il volume del pensiero chiedendo

Scusa col silenzio prima del pacifico sonno,

Non sono fatui inganni del nostro ego

Ma hanno consistenza buona se – tutti –

Siamo parte d’un grande corpo caduto in pezzi;

Quindi una de-creazione dove ogni relazione

Duale ci avvicina

 

Passo a passo al Dio unico.  

 

 

 

 cristiana fischer - 02/03/2016 18:09:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

il tuo immaginario è colto e personale (magari con stilemi superflui come "s’una riflessione") ma in questa poesia l’input dei cari amici-fuori suscita naturalmente il dentro della riflessione a due, con la morale terza "prima del pacifico sonno": la consistenza è infatti la caduta (nell’io) ma la relazione duale è quella realtà che ci permette di non im-plodere

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